La storia

Un amalgama surreale di romanico e di gotico. Un polittico di pietra srotolato armoniosamente su un basamento romanico. L’interno è uno scrigno ricolmo di tesori.

La Collegiata è la chiesa più importante di San Ginesio, anche se non la più antica.
Nello stato attuale è il frutto di innumerevoli restauri, assestamenti e modifiche.

Il lavoro che conferì unicità all’insieme architettonico fu la trasformazione della parte superiore del frontespizio, commissionata nel 1421 ad Enrico de’ Fapicho de’ Bavaria, detto Alamanno. Ancora oggi, pur avendo perso l’invetriatura e i vivaci colori originali, l’incantevole trina della parte alta del frontespizio costituisce l’unico esempio di gotico fiorito nelle Marche.

La centina che attualmente chiude in alto il frontespizio è frutto di un intervento architettonico di fine Ottocento, resosi necessario per la conservazione della facciata. L’architetto reinterpretò l’andamento a capanna e a spioventi, conferendogli un assetto piano e mosso, secondo il gusto dell’epoca. Il risultato è eccellente sotto il profilo estetico.

Si potrebbe dire che il frontespizio della Collegiata è un emblema di San Ginesio, un emblema della storia dei suoi momenti più importanti, contraddittori e laceranti se guardati separatamente, armoniosi e magici se considerati nel loro sedimentarsi insieme.

N.B.: Struttura ancora inagibile a causa del Sisma del 2016.

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