SANGINESIO PER DANTE | 1321 - 2021

La Terra di Sanginesio, conosciuta nei secoli per essere centro di cultura e luogo dedito alla istruzione delle nuove generazioni, rende omaggio al sommo poeta e padre della lingua italiana, Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321).

“Sanginesio per Dante” si chiama il progetto ideato dal Centro Internazionale di Studi Gentiliani e dal Comune di San Ginesio, patrocinato dall’Università di Macerata: l’Umanesimo che innova e dalla Regione Marche, per celebrare il settimo centenario della sua morte. In questo contenitore rientrano diverse attività che si snoderanno nell’arco del 2021, da comunicare a tempo debito, condotte anche in collaborazione con altre istituzioni e risorse culturali.

Immagine simbolo

Adolfo de Carolis

(Montefiore dell’Aso (AP) 1874 – Roma 1928)
Dantes Adriacus (1920), San Ginesio, Pinacoteca moderna.

Xilografia a celebrazione del sesto centenario 1921 della morte di Dante Alighieri. La maestosità della figura quasi michelangiolesca è temperata dalla sinuosità liberty-preraffaellita del “segno fluente e continuo della sua tecnica xilografica” che gioca sapientemente “per netti contrasti di bianchi e neri”.

In questo non abituale ritratto frontale, il Poeta, cinto dell’alloro che mai ricevette in vita, posa le mani giunte sul volume della Divina Commedia, aperto su un leggio/capitello di preziosa fattura bizantino-quattrocentesca, assonante con il minimalismo architettonico di contorno. Le pagine aperte lasciano intravvedere versi del canto XXXIII del Paradiso. Parzialmente coperta dalla mano sinistra fa capolino la terzina che illustra l’impervio mistero della Trinità: “Oh luce eterna che sola in te sidi / sola t’intendi, e che te intelletta, / e intendente te ami e arridi.” (vv. 124-126).

Sotto la mano destra si leggono gli ultimi quattro versi dello stesso canto: “All’alta fantasia qui mancò possa; / ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, / sì come rota ch’igualmente è mossa, / l’amor che move il sole e l’altre stelle” (vv. 142-145).

Due passi, probabilmente non a caso scelti, che traducono in immagini soggetti incorporei quali la luce e l’amore divino, di non facile resa pittorica; tematiche che dovevano avere impegnato l’artista, quando aveva concorso ad un progetto per l’illustrazione della Divina Commedia, bandito a Firenze nel 1900; oppure quando aveva intrapreso grandi affreschi di soggetto sacro, come quello che realizzò tra il 1924-1925 per la Collegiata di San Ginesio, dedicato ai numerosi caduti sanginesini nella Prima Guerra Mondiale, ovvero il potente Stabat Mater, ispirato agli “alberi della vita” della pittura trecentesca.

Il de Carolis, famoso illustratore, in particolare delle opere di Gabriele d’Annunzio, dietro esplicita richiesta di quest’ultimo, modulò il titolo di questa opera secondo il suggerimento dello scrittore: “Dantes Adriacus. Per la città di vita e per Gabriele D’Annunzio Adolfo de Carolis Piceno incise. MCMXX”. A seguire, a matita, la dedica autografa: “Al Comune di San Ginesio, Adolfo de Carolis, X 1925”, una ulteriore, toccante testimonianza della sua presenza a San Ginesio.

Le iniziative a San Ginesio

Scopri le diverse iniziative durante l’anno

La mostra

Sabato 12 giugno, con il patrocinio del MiBACT e dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino, si inaugura la piccola exhibition Sanginesio e l’aldilà di Dante, allestita presso l’Oratorio dei Lumi, di fronte al giardino Morichelli d’Altemps di via Matteotti. Il raffinato allestimento si deve all’architetto Matteo Sampaolesi; le foto a Roberto DellìOrso; l’ideazione e i testi al Centro Internazionale Studi Gentiliani.

Sanginesio e l'aldilà di Dante

La Terra di Sanginesio, conosciuta nei secoli per essere centro di cultura e luogo dedito alla istruzione delle nuove generazioni, rende omaggio al sommo poeta e padre della lingua italiana, Dante Alighieri (Firenze 1265 Ravenna 1321), anche con questa piccola exhibition che s’ispira alla sua maggiore opera in volgare.

La Divina Commedia da sette secoli è oggetto di studio e, con il suo linguaggio figurativo quasi cinematografico che trasforma concetti teologici in simboli e immagini di immediata presa visiva, suggestiona la fantasia dei lettori e alimenta l’immaginario degli artisti nella composizione di opere destinate alla devozione popolare.

Tale patrimonio immaginifico che ha innervato di sé la cultura del Medio Evo, dopo la parentesi di serena classicità umanistica, all’indomani del Concilio di Trento (1545-1563) ritorna prepotente in canoni e precetti della Controriforma cattolica propagandati per diverse vie, non escluse le opere pittoriche destinate a rappresentare le nuove esigenze confessionali della Roma dei Papi.

Con il focus su particolari, che sfuggono nella visione complessiva delle testimonianze pittoriche del patrimonio sanginesino, s’intende illustrare l’impatto dell’invenzione figurativa del Dante della Divina Commedia su alcuni pittori di diversa estrazione che concorrono all’ornamento delle chiese locali. Si enfatizzano perciò i diavoli arcieri volanti, le anime in attesa di salvezza eterna e le gerarchie angeliche, nel tentativo di accostare il linguaggio dei vari artisti alle creature angeliche del male e del bene, esecutrici della volontà divina nelle tre cantiche dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.

L’omaggio a Dante diventa cosi funzionale alla promozione delle opere stesse, tanto più in una circostanza come questa del sisma che, resi inagibili tutti gli edifici sacri del Borgo, impedisce la fruizione delle opere citate, per lo più donate in passato dalla generosa Comunità, e collocate ora nelle chiese maggiori dove sono conservate grazie alla solerzia dei loro sacerdoti.

Completa il doveroso omaggio a Dante Alighieri una se pur limitata presentazione di diverse edizioni di opere e di biografie della Biblioteca comunale di San Ginesio insieme a qualche manuale di didattica ovvero guida allo studio delle sue opere, testi provenienti dall’ex Centro di Lettura locale e raccolti in passato ad uso di insegnati della generazione pre-internet.

Centro Internazionale Studi Gentiliani

27 maggio 2021

Spettacolo

AVVENTURA SENZA TEMPO TRA LUCI E OMBRE DI DANTE

La complessa, originale e fantasmagorica rappresentazione debutta in costume e in presenza con quarantacinque alunni delle Scuole Medie di San Ginesio “Ugo Betti” e di Sant’Angelo in Pontano “Gerardo da Vignole”, che recitano terzine scelte dalle tre cantiche della Divina Commedia, ne creano di nuove, cantano e danzano, inscenando dannati dell’Infermo, anime del Purgatorio e carole angeliche del Paradiso.

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming dalla pagina facebook Alberico Cisg Gentili.

Conferenze
Diego Quaglioni
21 maggio 2021, ore 11.00
Alla ricerca di un principio d'ordine universale. Il Dante di Gentili e il Dante di Grozio

Lectio magistralis del prof. Diego Quaglioni, dell’Università di Trento, autore dell’edizione critica dell’opera politica del Nostro, Monarchia (Mondadori, Milano 2014). La conferenza sarà salutata dal Sindaco di San Ginesio, sig. Giuliano Ciabocco, e introdotta dal Presidente del CISG, prof. Luigi Lacché dell’Università di Macerata.

È possibile rivedere la conferenza al link: Alla ricerca di un principio d’ordine universale. Il Dante di Gentili e il Dante di Grozio

steiberg
25 giugno 2021, ore 17.30
Dante, la licenza poetica e la discrezione del giudice

Lectio magistralis, in presenza, del prof. Justin Steinberg, Department of Romance Language dell’Università di Chicago (USA), Dante Studies, autore tra l’altro del best seller Dante e i confini del diritto e Dante e il suo pubblico. Copisti, scrittori e lettori nell’Italia comunale.  Introduce il prof. Luigi Lacchè, Università di Macerata, Presidente del CISG.

La performance è stata trasmessa in diretta ma il Professore non consente di pubblicare la registrazione sui social.

capriotti
17 luglio 2021, ore 18.00
``Ed elli avea del cul fatto trombetta`` - Diavoli aerei, angeli terreni e qualche gesto osceno

Lectio magistralis, in presenza, del prof. Giuseppe Capriotti, Università di Macerata, “Ed elli avea del cul fatto trombetta”. Diavoli aerei, angeli terreni e qualche gesto osceno.

Introduce prof. Pierluigi Feliciati, Università di Macerata.

In collaborazione con Università di Macerata- L’Umanesimo che innova e Comune di San Ginesio

È possibile rivedere la conferenza al link: Ed elli avea del cul fatto trombetta

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13 agosto 2021, ore 18.00
Dante, le donne, la luna: la bellezza sostenibile dell’imperfezione

Nell’impareggiabile acutezza, profondità e originalità che distinguono la sua narrazione, la scrittrice Lucia Tancredi ha illuminato due figure femminili, “anime difettive”, del Cielo della Luna del Purgatorio dantesco: Piccarda Donati e Costanza d’Altavilla, giustificandone ‘l’imperfezione’ nel contro-luce di una raffinata trama storico-letteraria. Il tutto accompagnato dalle melodie della musicista Cinzia Pennesi, al piano.

È possibile rivedere la conferenza al link: Dante, le donne, la luna: la bellezza sostenibile dell’imperfezione